Pane Agricolo Radicale
Per noi il pane è un
bene alimentare.
Ci prendiamo cura della sua sostenibilità agricola,
nutrizionale,
economica, sociale.

Per noi il pane è un
bene alimentare.
Ci prendiamo cura
della sua
sostenibilità
agricola,
nutrizionale,
economica, sociale.

I nostri pani
Usiamo esclusivamente lievito madre e farine biologiche integre macinate a pietra
Una pagnotta da 2kg di pane equivale
al grano prodotto da una zolla di 9 m²



Nel 2018 abbiamo prodotto 46.000Kg di pane di filiera con
farine biologiche di aziende agricole virtuose, inclusa la nostra
salvando così 230.000 m² di terreno
cioè 23 campi da calcio

35%
del pane che sforniamo è lavorato con farine dei grani coltivati nella nostra azienda agricola di Nocciano, in Abruzzo: siamo un forno con campo.
Quest’anno abbiamo raccolto Monococco, Solina, Saragolla e Miscuglio evolutivo, tutti da agricoltura biologica.
Farina
di grani territoriali, biologica, integrale o semintegrale
e macinata a pietra
Acqua
Pane:

Lievito madre
La pasta madre è un organismo vivo, un lievito che porta nella pagnotta i valori della biodiversità e che permette una lunga conservazione.
Sale
integrale e marino
Pane:

Farina
di grani territoriali, biologica, integrale o semintegral e macinata a pietra
Acqua
Lievito madre
La pasta madre è un organismo vivo, un lievito che porta nella pagnotta i valori della biodiversità e che permette una lunga conservazione.
Sale
integrale e marino
Le domande frequenti:
Sforniamo pani di grande formato per mantenere meglio l’umidità interna del pane e garantirgli una vita più lunga: questo è possibile solo panificando con la pasta madre.
La scelta della macina a pietra garantisce una farina integra a tutto corpo, setacciata solo successivamente per eliminare le parti cruscali esterne, meno digeribili. Queste farine mantengono tutti i nutrienti del grano inalterati.
La pasta madre è un organismo vivo, un lievito che porta nella pagnotta i valori della biodiversità, che permette una lunga conservazione e una maggiore digeribilità.
Il glutine non è una molecola presente nel grano, ma si forma quando la farina entra a contatto con acqua ed energia (l’impasto): allora glutenina e gliadina, due proteine del grano, producono il glutine. Esistono cereali che presentano queste proteine in misura minore di altri, e che dunque sviluppano un glutine meno tenace, tra questi i grani territoriali che coltiviamo. Ci sono anche condizioni di lavorazione che permettono di attenuare la forza del glutine, come il PH dell’impasto, in questo caso è la pasta madre ad aiutare. Il corpo riconosce il glutine come allergene solo quando la sua tenacia è eccessiva; il lievito naturale, il ricorso a farine di grani gentili e una lavorazione accurata fanno sì che questo non accada.
Comunemente si parla di grani antichi riferendosi a specie evolute nei millenni di cerealicoltura, adeguate alle diverse condizioni umane, colturali e ambientali, mentre sarebbe più corretto circoscrivere la definizione ai progenitori del frumento. I grani che noi coltiviamo e lavoriamo in prevalenza sono varietà locali di frumento tenero e duro, cereali minori, come la segale e miscugli di cereali.
Il miscuglio è una pratica agronomica che consiste nel seminare in un campo varietà diverse di semi di una stessa specie per ottenere, negli anni, una popolazione di grani varia, dinamica e capace di adeguarsi ai cambiamenti anche repentini dell’ambiente.



Hai un ristorante o un locale?
E vuoi il nostro pane?
Basta pane buttato, basta sprechi!
